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Dopo la dominazione romana alcuni degli abitati costieri ed interni delle Kaucanae sparirono altri invece diventarono sempre più importanti come quello di: Anticaglie, Mirio, Pirrera, Vigna di Mare.
IL TERRITORIO DURANTE I BIZANTINI (535 – 825 d.C.).
Nel periodo imperiale i romani realizzarono un nuovo porto nella vicina Kaucana che divenne così uno dei più importanti ancoraggi commerciali della Sicilia, attivo soprattutto tra il IV ed il VII secolo d.C. (ne dà conferma un importante storico dell'epoca: Procopio di Cesarea).
Ma questa parte della Sicilia era soggetta alle frequenti incursioni dei pirati provenienti dall’Africa.
Giustiniano, imperatore bizantino dell’impero romano d’Oriente, per eliminare questa "spina nel fianco" e per garantirsi il controllo del Mediterraneo centrale e occidentale, decise allora di conquistare il erritorio dei Vandali nel Nord Africa
Incaricò quindi il suo generale Belisario di guidare la "guerra vandalica", che si combattè nel Nordafrica, nelle zone corrispondenti all'attuale Tunisia e all'Algeria orientale. Nel 533 d.C. con una flotta di 408 navi onorarie e 92 dromoni, con 15.000 soldati e 5.000 cavalli, Belisario salpò da Costantinopoli, il centro dell'impero romano d'Oriente, attraversò il Mar di Marmara e si diresse verso occidente.
L'impresa, nella sua fase iniziale, fu costellata da diversi intoppi e disavventure. Le provviste di pane biscottato (paximadion) ammuffirono a causa di una insufficiente disidratazione, il che provocò numerose vittime, poi a peggiorare la situazione, cominciò ad andare a male anche l'acqua potabile a bordo. L'ormeggio della flotta nelle spiagge delle Kaucanae nel 533, fu quindi provvidenziale. Dopo essersi rifornito di viveri ed acqua fu proprio dalle Kaucanae che Belisario salpò per snidare i vandali provenienti da Malta.
Fu questa la prima delle guerre di riconquista dell'Occidente di Giustiniano I ed ebbe successo: il regno dei Vandali venne annientato, e l'Africa settentrionale ritornò in mano romana.
Con i Bizantini la Sicilia, per la prima volta, conobbe finalmente la pace, perché le guerre ininterrotte e rovinose che interessarono l'Italia ed il Nord Africa, non coinvolsero l'isola, a parte la breve incursione dell'ostrogoto Totila.
La presenza bizantina nel nostro territorio ed in particolare a Santa Croce Camerina è testimoniata dai vasti sepolcreti, dalla ceramica, dai ritrovamenti numismatici e da tre edifici termali, dislocati nel sottostante Vallone dei Bagni e dei quali quello superstite (il "Bagno di Mezzagnone") presenta una struttura megalitica, che ha riscontri in altre architetture della Sicilia orientale, nel Salento e in altre regioni bizantine.
IL TENIMENTUM ROGON IN CAPITE CAMBRI.
Questa denominazione, risalente al 1151, fu la prima, dopo il Mille, ed indicava l’attuale territorio di Santa Croce Camerina. Tale termine si era già fissato come toponimo in età bizantina e si mantenne anche dopo due secoli di dominazione araba.
Più precisamente tale denominazione stava a significare:
TENIMENTUM = era il vasto territorio dell’attuale Santa Croce Camerina, dove erano presenti diversi nuclei abitativi sia lungo le coste sia all’interno. Lo studio delle ceramiche, rinvenute nel territorio, ci dicono che:
1) L’età di questi insediamenti va dal V al XIV – XV secolo.
2) Questi insediamenti conobbero, nel tempo, sia fasi di abbandono, che di ripresa.
ROGON = è il genitivo plurale di rhogoi, ossia “dei granai” molto probabilmente indicava l’insieme dei granai fiscali bizantini, che avevano una doppia funzione: di conservazione e di rifornimento di questo cereale.
IN CAPITE CAMBRRI= termina con il quale veniva chiamato l’odierno “Capo Scalambri”, che già in età classica rappresentava un attracco militare ed uno snodo commerciale.
In sostanza con questa denominazione veniva indicata una struttura annonaria che aveva il suo caricatoio vicino all’odierno capo Scalambri dove si trovava il porto delle Kaucane. Nei diversi approdi confluivano non solo il grano, ma anche i vari prodotti provenienti dai diversi nuclei abitativi per essere esportati verso le terre dell’impero d’Oriente. Quasi sicuramente, nella tarda età bizantina, i vari granai erano un po’ più distanti dal mare, più verso l’interno per ragioni di sicurezza, molto probabilmente alla periferia di Santa Croce.