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Questo ventennio segnò il boom dell'edilizia a Casuzze. Lo sviluppo fu inarrestabile, si costruì principalmente sopra il corso Oceano Atlantico (verso nord, non ci sono più lotti vicino al mare), addirittura anche sotto il livello delle strade e gli appartamenti vanno a ruba. Erano anni in cui in tutta la provincia cominciavano a circolare soldi e a diffondersi l'imperativo categorico che se non si possedeva una casa a mare dove passare le vacanze, una famiglia era considerata "non all'altezza" o comunque con dei problemi finanziari. Ai ragusani e ai santacrocesi si aggiunsero così: i comisani, i chiaramontani, i calatini (Caltagirone) e diversi emigrati. La costa e l'entroterra cambiano aspetto si creano nuovi quartieri, nuove strade, nasce il porto (1982), da piccolo centro balneare Casuzze si trasforma in una cittadina vera e propria. La sua selvaggia bellezza rimane confinata nel centro storico ed in alcune zone residenziali.