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GLI ARAGONESI CONQUISTANO LA SICILIA- NASCE LA CONTEA DI MODICA

STORIA ANTICA > > GLI ARAGONESI

Dopo la rivolta del Vespro, la Sicilia fu conquistata dagli Aragonesi. Il 26 settembre del 1282 iniziò nell'isola il regno di Pietro I di Sicilia, primo re Aragonese della Casata di Barcellona, che governò dal 1282 fino all'11 novembre 1285).

N.B.
Per maggiori informazioni sugli Aragonesi consultare la "
mappa estesa" [ http://www.terraiblea.it/mappa-estesa.html ]  del sito: www.terraiblea.it  dello stesso autore.

NASCE LA CONTEA DI MODICA: 25 MARZO 1296
Con gli Aragonesi nacque la Contea di Modica. Questo avvenne ufficialmente il 25 marzo del 1296 quando il re Federico III d'Aragona detto Federico II di Sicilia (12 gennaio 1296 - 25 giugno 1337) concesse la contea di Modica (che comprendeva anche il territorio dell’ex Contea di Ragusa) a Manfredi Chiaramonte, perché aveva combattuto valorosamente contro gli Angioini ed il re Giacomo.

IL PASSAGGIO DAL FEUDALESIMO ALL'ENFITEUSI. CONSEGUENZE AMBIENTALI E SOCIALI
Il passaggio dalla dominazione normanna, sveva, angioina a quella aragonese, comportò, fra le altre cose, per la Contea di Modica il passaggio dal feudalesimo all’enfiteusi.
Il feudalesimo era un sistema giuridico-politico che i Normanni introdussero in Inghilterra e nell'Italia meridionale
dopo le loro conquiste. Questo sistema si basava sul cosiddetto vassallaggio, organizzato intorno a una rigida piramide sociale in cui i gradini bassi giuravano completa sudditanza a quelli superiori. La piramide sociale tipica del feudalesimo vedeva in cima il signore o governante (un re, un nobile dell'alta aristocrazia o una carica religiosa), seguiti dai Vassalli (nobili di medio rango) e i valvassori (nobili di piccolo rango). Al di sotto di tali ordini si trovavano i contadini liberi, seguiti dai servi della gleba. Spesso i Signori o governanti ripagavano la fedeltà militare dei propri sudditi con la concessione vitalizia di un beneficio, senza cioè la corresponsione di un canone in natura o in denaro, di un possesso fondiario (o feudo).
Il regime feudale, per come era strutturato, difficilmente consentiva lo sfruttamento intensivo dei campi, per cui l’altopiano ibleo si presentava come un’immensa boscaglia, molto diverso rispetto a quello di oggi.
L’enfiteusi invece è un contratto agrario che assicurava al titolare il godimento di un fondo con l’obbligo di migliorarlo, dietro pagamento di un canone annuo in natura o in denaro. Le prime concessioni avvennero con i Cabrera intorno al 1452.
La concessione dei terreni in enfiteusi da parte dei Cabrera segnò una svolta per l’economia iblea con importanti
conseguenze ambientali-paesaggistiche (muretti a secco, per recintare le nuove proprietà e per dividere i campi adibiti al pascolo, per consentire l’avvicendamento delle colture cerealicole e leguminose) e sociali (la presenza di numerose masserie e di ville rurali sono la testimonianza una trasformazione capitalistica della campagna ragusana). L’iniziativa dei singoli proprietari determinò una maggiore cura e attenzione nei confronti del territorio, preservandolo dai fenomeni malavitosi che si diffonderanno nel resto dell’isola e sostenendo una sempre migliore accessibilità alle campagne, attraverso l’incremento dell’infrastruttura viaria alla quale seguirà quella ferroviaria.
All’inizio dell’ottocento, l’abate
Paolo Balsamo di Termini Imerese, nel suo “Giornale del viaggio fatto in Sicilia e particolarmente nella Contea di Modica” registrò i risultati della sua missione, mettendo in evidenza i caratteri originale del territorio ibleo. Il Balsamo sottolineò il trend positivo dell’economia iblea e ne attribuì il merito non solo alla naturale fertilità del suolo, ma anche alla dedizione e alla bravura di chi lavorava queste terre: “ ….Le campagne di questa Contea meritano di essere collocate tra le più doviziose di tutto il reame”.

N.B.

Per maggiori informazioni sulla Contea di Modica consultare la "
mappa estesa" [ http://www.terraiblea.it/mappa-estesa.html ]  del sito: www.terraiblea.it  dello stesso autore.

Ultimo aggiornamento: 17/03/2023
giampigiacomo@libero.it
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