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Abbandoniamo le vicende della Contea di Sicilia e occupiamoci di ciò che accadde dal 1091 al 1194 nella Contea di Ragusa dove si avvicendarono 4 conti normanni del casato degli Altavilla: Goffredo, Bartolomeo, Silvestro e Gugliemo-
IL CASALE DI SANCTAE CRUCIS DE RASACAMBRI.
Anche se per poco tempo, il territorio di Santa Croce Camerina fece parte della Contea di Ragusa. Vedremo più avanti a chi e perchè il conte Goffredo l'avrebbe poi donato.
Si era detto che al tempo dei bizantini, il territorio di Santa Croce Camerina era chiamato “Tenimentum Rogon in capite Cambri” e che questo era costituito da diversi nuclei abitativi. Ebbene uno di questi nuclei abitativi, secondo Ugo Falcando, fu proprio il “Casale Sanctae Crucis de Rasacambri” (detto anche de Ras Karam, o de Rasacambra, o de Rasacambri, o de Rasicami, o de Risgalambri).
Quando i Normanni arrivarono in questa zona e più precisamente presso la fonte Paradiso, esisteva già un abitato. Tale abitato, assieme ad altre terre, furono chiamate dai Normanni “Casale di Sanctae Crucis de Rasacambri”, questo è quanto si evince dai documenti normanni. Molto probabilmente questo nome fu dato proprio in occasione della donazione fatta da Goffredo, figlio del Conte Ruggero, al monastero di Santa Maria la Latina di Gerusalemme,
Questo casale aveva come confini a sud il mare Mediterraneo, ad est il torrente Grassullo-
Si trattava di un territorio estremamente importante per Ruggero non solo perché strategico per la difesa del territorio e per i commerci con l’Africa e l’Oriente, grazie al suo porto, ma anche perché ricco d’acqua e molto produttivo dal punto di vista agricolo.
L’insieme di questi approdi erano già stati collaudati dal bizantino Belisario che da qui salpò con la sua flotta nel 533 d.C. per snidare i Vandali da Malta. E da questi approdi sarebbe partito con la sua flotta, 558 anni dopo cioè nel 1091, il Conte Ruggero il Normanno per conquistare Malta alla causa cristiana.
Durante gli scavi di fine Novecento e inizio del secolo XXI fu individuato una parte di questo casale, esattamente nell’area dove nella prima metà del ‘900 si trovavano i resti attribuiti al “Papallossu di Santa Lena”, in contrada Mirio ad ovest del moderno centro di S. Croce Camerina, a 4 Km dalla costa. Probabilmente tale abitato era sorto sulle rovine di un precedente abitato arabo. Ad ogni modo l’esistenza di questo abitato è documentato da fonti agirine ripetutamente dalla metà del XII secolo. Tutto il “Tenimentum” con il suo porto conobbe in età altomedievale, momenti di grande prosperità e momenti di flessione esattamente come era successo, molti anni prima, per Kamarina in età classica e per le Kaucane in età tardo antica.
Nelle prossime due pagine si tralascerà la Contea di Ragusa e si parlerà di due importanti fondazioni monastiche in stretto rappoto fra loro e con il casale di Santa Croce e tanto care ai Normanni.