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I NORMANNI ARRIVANO NELL'ITALIA MERIDIONALE.
All'inizio dell'XI secolo diversi gruppi di questi avventurieri, provenienti dalla Francia settentrionale, scesero nell'Italia meridionale per accumulare ricchezza facendo i soldati di professione. Prestarono i loro servizi per svolgere diversi copmpiti più disparati: dalla protezione dei pellegrini, alla difesa delle città costiere dagli attacchi dei saraceni e soprattutto nelle ribellioni anti-
Fra questi soldati di professione c'erano alcuni figli di un certo
Essendo costoro riusciti vittoriosi in varie battaglie, ottennero nel 1030 la contea di Aversa, e nel 1043 quella di Melfi, che servirono loro come basi per le successive conquiste. In questa contea confluirono altri Normanni consapevoli di andare a trovare una terra ricca come la Campania. I primi tre figli di Tancredi, nell’ordine Guglielmo, Drogone e Umfredo, fra il 1043 ed il 1053, iniziarono la conquista della Puglia.
SCONTRO FRA CHIESA E NORMANNI
Approfittando delle lotte fra i vari principi, iniziarono la conquista della Puglia. Guglielmo, detto "Braccio di Derro", fu acclamato Conte di Puglia. La fama di questi successi chiamò in Italia i figli minori di Tancredi con un numeroso stuolo di parenti ed amici, ai quali furono assegnati castelli, feudi e signorie. Nel 1046, morto Guglielmo, Conte di Puglia diventò il fratello Drogone, che morì in una congiura.
Umfredo, dopo la morte del fratello Drogone nel 1051 si scagliò con il suo esercito contro i congiurati, che non avendo forze sufficienti, chiesero aiuto al papa Leone IX. Costui era fortemente preoccupato dei rapidi successi dei Normanni, entrò in Puglia alla testa di soldati italiani e alemanni, in aiuto dei Bizantini. Umfredo, aiutato dal fratellastro Roberto, detto il Guiscardo (scaltro, furbo) per la sua astuzia, sconfisse le milizie pontificie a Civitate (in provincia di Foggia), nel 1053, facendo prigioniero il papa stesso (Leone IX morto nel 1054) per circa nove mesi. I vincitori si mostrarono rispettosi verso il Pontefice sconfitto ed ottennero da lui il perdono e l’investitura delle terre conquistate e da conquistare. In cambio Roberto il Guiscardo acconsentì a non riconoscere l'autorità religiosa i Costantinopoli. Morto Umfredo, Roberto, che aiutato dal fratello Ruggero aveva nel frattempo conquistata la Calabria, si fece proclamare duca di Puglia e Calabria, ottenendo ufficiale riconoscimento da parte del Papa. Ruggero prese il titolo di Conte di Calabria.
POLITICA DI ALLEANZA FRA CHIESA E NORMANNI
Dopo questa vicenda iniziò la politica di alleanza fra la Santa Sede ed i Normanni, interessati a vedere legittimate le proprie posizioni.
Con la Sicilia ancora in mano agli Arabi, papa Nicolò II (pontefice dal 24 gennaio 1058 al 27 luglio 1061) nel 1059 assegnò ufficialmente a Roberto d’Altavilla il titolo nominale di duca di Puglia, Calabria e Sicilia, terre in cui ancora esercitavano il potere bizantini, greci, longobardi ed arabi. Fu un accordo di reciprochi interessi.
Roberto, in qualità di fedele alleato del Papa, s'impegnava a restaurare a Roma l'autorità della Chiesa contro la cittadinanza sediziosa e riconosceva la sovranità papale su tutta l’Italia meridionale, compresa la Sicilia ancora occupata dagli Arabi.
La Chiesa dal canto suo concedeva ai Normanni, considerati vassalli del Papa, difensori del potere temporale e spirituale della Chiesa e paladini della cristianità contro gli infedeli Musulmani, il dominio su queste terre. In questo modo i Normanni, ottenuta l'autorità papale, incontestabile dal punto di vista morale, potevano legittimare il loro dominio. Assieme al fratello minore Ruggero, Roberto organizzò una prima spedizione per conquistare la Sicilia.