Menu principale:
Durante le mareggiate è facile assistere allo spiaggiamento di questa biomassa che, combinandosi con la sabbia, forma delle strutture conosciute come “banquettes”. Questi depositi, compatti ed elastici, fortunatamente sono solo temporanei e giornalmente vengono modificati dal moto ondoso del mare. Le foglie di posidonia spiaggiate non sono comunque pericolose per la salute umana, né fonte diretta di pericolo. In certe condizioni i resti fibrosi delle foglie cadute, una volta staccatisi sotto l’effetto delle correnti e delle onde, si aggregano e formano strutture tondeggianti o ovali, di colore marrone chiaro, di consistenza feltrosa chiamate egagropili. È indubbio comunque che la presenza di alghe nelle zone turistico-
COME AFFRONTARE IL PROBLEMA ALLORA?
La gestione del materiale spiaggiato non risulta di semplice soluzione anche perché mancano regole e modelli condivisi. La normativa vigente difatti, non è facile da interpretare: le posidonie infatti non sono indicate espressamente come materiale di rifiuto. In mancanza di una univoca metodologia gestionale e di norme specifiche, gli amministratori locali, ad oggi, hanno adottato per lo più soluzioni gestionali temporanee e di emergenza.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) anche a seguito delle pressanti richieste di chiarimenti da parte dei comuni costieri nella circolare MATTM n. 8123/2006, ha fornito 3 possibili tipi di intervento gestionale “legati di volta in volta alla specificità dei luoghi e delle situazioni sociali ed economiche”:
1) Mantenimento in loco della banquettes, in questo modo non si interferisce con il ruolo che essi giocano nella protezione diretta e indiretta dei litorali dall’erosione.
2) Spostamento, se ci sono le condizioni, degli accumuli di alghe, “in situ” cioè in angoli poco sfruttati nella stessa spiaggia; oppure, se questo non è possibile, spostarli in “ex situ” , cioè in altri posti vicini.
3) Rimozione permanente e trasferimento in discarica, se non si verificano le due condizioni precedentemente elencate. Bisogna ricordare che tale scelta comporta: la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei materiali organici che occupano notevole volume con costi elevatissimi.
Dal momento che non si può fornire una regola ed un modello univoco, si consiglia di adottare soluzioni flessibili, legate di volta in volta alla specificità dei luoghi e delle situazioni sociali ed economiche.