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Come si può notare dalla foto aerea sopra, scattata nei primi anni degli anni '60, Casuzze era quasi tutta racchiusa fra Via Casuzze, che porta a Santa Croce Camerina, ed il Corso Oceano Atlantico, che prosegue per Punta Secca. Pochissime erano le case a Nord dell'Oceano Atlantico. Rispetto all'originale centro storico, Casuzze si era estesa pochissimo ad Est di Via Casuzze e quasi tutta a Nord-
Dopo alcuni anni la strada provinciale 88, quella che collega Casuzze con Punta Secca e con Marina di Ragusa, la curva a gomito, subito dopo il ponte sul torrente Biddemi (vedi foto sopra), è stata addolcita in quanto sede di frequenti indidenti stradali.
In questo periodo c'era ancora la possibilità di trovare qualche lotto vicino al mare per cui lo sviluppo edilizio si indirizzò sfrenatamente verso il litorale al punto tale che, alla fine di questo decennio, le costruzioni coprivano buona parte della fascia costiera che da Casuzze arrivava a Punta Secca. Tutti desideravano avere la casa il più vicino possibile al mare, comniciò così l'erosione edilizia del litorale.
CASUZZE NON PIU' TERRITORIO ESCLUSIVO DEI RAGUSANI.
E fu proprio agli inizi degli anni '60 che a Casuzze cominciò a installarsi, a ridosso del centro storico, una prima colonia di Santacrocesi e Comisani, che abitualmente preferivano passare le vacanze o acquistare casa a Punta Secca.
Da lì in avanti, l'isolamento dei ragusani sarebbe finito per sempre. Ecco un breve elenco di alcune famiglie che si stanziarono, in quegli anni, a Casuzze: (ad est) Baeli, Bellassai, Distefano, Lopresti, Battaglia, Pluchino Zisa, Micieli, Mollica, Sgarioto; (al centro) Baglieri, Bellassai, Maiorana, Scrofani, Corallo, Ferrera; (ad ovest) Muccio, Borrometi, Nuzzarello, Zichichi, Raniolo, Tumino.
UNA TESTIMONIANZA.
Nel 1964 il Dott. Pluchino Zisa affitta la casa di "Don Tanu" e si ricorda ancora "del primo caffè che si era preparato, imbevibile perchè aveva utilizzato l'acqua salmastra del pozzo". L'anno dopo, per seguire meglio i lavori della costruzione della propria casa, il Dottore utilizza una casetta di legno (5 m x 2,5 m) attrezzata come un camper (vedi prime due foto sopra). In effetti questa casetta era originariamente un contenitore di macchine industriali proveniente dall'America. Il terreno del Dottore (collocato dietro al porto) era costituito da due lotti di 40 m x 40 m (attraversati da una strada); uno disposto a sud (quello più vicino al mare), l'altro a nord. Poichè questa strada attraversava altri terreni, allora il Dottore d'accordo con le persone interessate (Sig. Micieli, Dott. Mollica, il Maresciallo Sgarioto ed altri) chiusero la strada e unificarono i rispettivi lotti. Tale "abuso-
Il maresciallo Scrofani nel 1962 comprò il terrenno da Don Tano Iozzia e nel 1963 cominciò a passare le sue vacanze estive a Casuzze. Quella del Sig Scrofani fu una delle prime case vicino alla spiaggia grande. Dietro c'era il terreno, tutto canneto del Sig. Gaetano Iozzia ed una strada non asfaltata. In compenso aumentarono le vendite e gli acquisti delle case esistenti: vedi il Sig. Di Falco che comprò l'attuale casa per £ 650.000; il Sig. Chessari acquistò il 7 marzo del 1960; il Sig. Raniolo nel 1964; la casa stretta e lunga, tutta in pietra viva, dopo quella di padre Guardiano fu venduta, fra il 1964/65, per £ 3.750.000 e diventò poì l'ex colonia gestita dalle suore. Si può dire che intorno al 1965 il centro storico era già delineato, Casuzze non era più un minuscolo insediamento, ma un importante centro balneare.