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Questa spiaggetta da sempre è stata utilizzata da coloro che vi abitano vicino. Sembra quasi una spiaggia privata, delimitata com'è dagli scogli. Negli anni '50 le dune, che separavano la spiaggia dalle case, erano ricoperte dalla "barba di Giove", (vedi seconda foto) pianta grassa che ancora cresce spontanea e dai gigli marittimi.
U PISCI FRISCU.
Negli anni '50, in questa spiaggetta, quando il mare lo permetteva, giornalmente un pescatore arrivava, con la sua barchetta, da Marina di Ragusa, per vendere il suo pescato. Quando in lontananza si intravedeva la sua barca, cominciava a spargersi la voce: "sta arrivannu u pisci friscu" e la gente si affrettava ad andare a casa a prendere i soldi e a dirigersi verso la spiaggia piccola per acquistare sarde, polipi, saraghi, cefali. Se non si faceva in fretta si correva il rischio di rimanere senza.
U VARCUNI AFFUNNATU.
Fra la spiaggia piccola e quella grande, un pò al largo a circa 25 m. dalla riva, staziona su un fondale di circa 3 metri un relitto di legno (non ho mai saputo quanto fosse antico). La sua chiglia, quando il mare non la insabbiava, rimase visibile per diversi anni. Parecchie persone recuperarono le lunghe travi e le utilizzarono per fare capanne o altro. Per noi ragazzi quella zona di mare era diventata la nostra zona di immersione e di esplorazione. Ricordo anche che per resistere di più sott'acqua costruimmo una zattera e dotammo le maschere di un lungo tubo di gomma. Per evitare che potesse entrare dentro l'acqua pensammo bene di mettere del catrame là dove il tubo di gomma si innestava nel foro della maschera. Un fallimento totale per due motivi: 1) non appena il tubo si piegava non arrivava più aria; 2) l'odore del catrame era talmente forte che impediva di respirare.
U TUFFATURI.
Alla fine degli scogli di destra (guardando il mare) c'è un punto chiamato "u tuffaturi". Lo scoglio sporge per circa 80 cm fuori dall'acqua ed il fondale non è molto alto, ci saranno circa 120-
DALLA SPIAGGIA GRANDE A QUELLA PICCOLA.
Verso la fine degli anni 70 diversi casuzzari (me compreso) ci trasferimmo in questa spiaggetta. La spiaggia grande era diventata troppo caotica e disordinata: molte le imbarcazioni posteggiate sulla spiaggia (il porto ancora non c'era); esagerato il numero dei bagnanti; pretesa dei ragazzi di giocare a tamburelli o a calcio in uno spazio sempre più limitato; sporcizia che aumentava sempre di più. Il cambio si rivelò azzeccato: questa spiaggetta era in effetti più intima, più tranquilla e soprattutto più sicura per i bambini piccoli.
SUPPOSIZIONE.
La conformazione di questa spiaggia, delimitata ad est e ad ovest da due file allineate di scogli, che sembrano due braccia di un porto è avvalorata dalle foto aeree. Ad un attento esame si può notare come queste due braccia continuano sott'acqua per poi chiudersi e andare a fomare un'imboccatura. Molto probabilmente, in un tempo remoto, qui doveva esserci un porticciolo per un piccolo villaggio di pescatori. Non ho delle prove per dimostrare ciò che ho detto, per cui la mia rimane solo una supposizione.
STRANI SCOGLI E MASSIMA ESTENSIONE
Aggiungo comunque, per aumentare il dubbio, delle foto su alcune strane forme degli scogli, che sembrano scavati dall'uomo, che potevano servire per attraccare con delle corde le imbarcazioni, o per pulire il pescato o per altre funzioni.Nel 2019 questa spiaggia ha raggiunto la sua massima espansione. Quasi certamente ha beneficiato indirettamente del ripascimento della spiaggia grande, e dell'apporto di sabbia che le correnti hanno depositato in essa. Questa spiaggia era ben delimitata nei suoi estremi da scogli affioranti, ebbene le foto sotto fanno vedere che la spiaggia piccola e quella grande sono un tutt'uno, la stessa cosa dicasi fra la spiaggia piccola e quella di fronte alla piazzetta.