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LE SERENATE

STORIA RECENTE > ANNI '50

Non sempre la notte finiva tranquillamente. Capitava a volte che durante le ore piccole gruppi di persone si organizzavano per fare la "serenata" ad una famiglia. Questo rito cominciava con una famosa canzone (vedi accanto) che veniva accompagnata dal suono sfrenato di pentole, padelle, campanacci, trombette e continuava finchè le persone della "famiglia bersaglio" si risvegliavano e si affacciavano. Si scambiavano delle risate, delle battute, si offriva qualcosa e si ritornava a dormire.

                       TESTO DELLA CANZONE
Bella arrusbighiti co suonnu è vizio dolce dislizziu accanto a te.
E nun mi riri laitu e nun mi riri bruttu se no mi pilu tuttu, tuttu mi pilirò.
Se fossi labiso vorrei dipingere il volto di a te faccia ri piru cuottu ri pummaroru sfattu,
rimmi chi tagghia fattu ca nun mi piensi cchiù.
E nun mi riri laitu e nun mi riri bruttu se no mi pilu tuttu, tuttu mi pilirò.

A questo punto si potevano verificare due diverse situazioni:
1) tutti andavano effettivamente a dormire (specialmente se era troppo tardi)
2) la famiglia bersaglio si vendicava e andava a fare a sua volta la serenata agli altri.

Ultimo aggiornamento: 17/03/2023
giampigiacomo@libero.it
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