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Quando si era piccoli (inizi anni '50) io ed i miei amici per andare nella spiaggia di Caucana ci facevamo accompagnare dai genitori. Quando si oltrepassava la "capanna di don Francisco" rimanevamo semplicemente affascinati da questa spiaggia.
Quando si è piccoli si ha una percezione del tempo e dello spazio diversa, per cui questa spiaggia ci sembrava immensa, enorme e il tempo necessario per fare un'andata e ritorno interminabile. Noi ragazzini l'avevamo battezzata "a spiaggia rannissima (la spiaggia grandissima)". In questa spiaggia non c'erano abitazioni se non alla fine di essa nello sperone di roccia chiamato " pizzu " o " stimpatu ". E proprio verso questo piccolo promontorio che spesso noi ragazzi andavamo a fare il pic nic il pomeriggio. Si faceva il bagno, si mangiavano panini imbottiti con la mortadella, con lo sgombro o con il pomodoro salato (si usava poco o niente il prosciutto all'epoca) e poi verso sera si tornava a Casuzze. C'è da precisare che solo la parte iniziale di questa spiaggia appartiene a Casuzze, dopodichè comincia il villaggio di Caucana.